EXT. PORTICO CASA AL MARE - GIORNO
Giovanni sale i pochi scalini fino alla porta di casa. Ha la pelle scottata dal sole, le goccioline d’acqua scendono dai capelli lungo la schiena. Posa la canna da pesca davanti al campanello, accanto alla busta di esche vive. Per ultimo lascia il secchio vuoto. Si toglie la scarpe e strofina ossessivamente i piedi con la maglietta bianca, finché ogni singolo granello di sabbia non cade sulle assi di legno.
INT. CASA AL MARE - GIORNO
Stringendo la maglietta che scompare tra le sue mani, si muove a passo veloce verso il bagno, dove apre la porta della lavatrice con il piede e vi butta dentro la maglietta. Aggiunge il vestito bianco lasciato sopra l’elettrodomestico, poi chiude con una spinta e gira la manovella per farla partire, calcolando con lo sguardo le quantità di detersivo versato nell’apposito cassetto. Mentre osserva i vestiti che iniziano a girare, il campanello della porta richiama l’attenzione di Giovanni. Prima di aprire allinea le cornici con le foto di lui e Lilith.
INT. EXT. PORTICO CASA AL MARE - GIORNO
Sul portico trova un uomo con un cesto di panni sporchi.
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ANTONIO
Sono Antonio. Lilith è in casa?
Ha detto che posso usare la lavatrice.
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GIOVANNI
Quando ti ha detto che puoi usarla?
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ANTONIO
L’ho incontrata che passeggiava sugli scogli.
Si toccava un piede, ho pensato si fosse fatta
male.(divertito) Invece odia la sensazione della sabbia
tra le dita. È in casa?
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GIOVANNI
Sta riposando.
Comunque la lavatrice è già in funzione.
La tua cos’ha che non va?
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ANTONIO
Perde acqua da giorni. Lilith si è offerta
di dare un’occhiata e vedere se
riesce a trovare il problema.
‘Gio non se la cava bene con i cacciaviti’
ha detto. Però a quanto pare sai pescare;
mi ha invitato a cena, che la pesca
sarebbe stata abbastanza per tutti e tre.
GIOVANNI
Acque turbolente oggi. Mangeremo gli avanzi
di ieri. Puoi lasciare i panni qui e
venirli a riprendere domani.
Giovanni prende il cesto dalle mani di Antonio, e lo poggia accanto alla busta di vermi.
ANTONIO
Peccato. Lilith vedrà quella pelle
ustionata e capirà quanta pazienza hai
impiegato anche se sei tornato a mani vuote.
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Giovanni guarda le esche rosa che si contorcono, poi la bocca
di Antonio aprirsi di nuovo.
ANTONIO
Facciamo una cosa: io ti porto il pesce
surgelato che ho pescato la settimana scorsa,
e mentre ceniamo aspetteremo che i miei panni
finiscano di lavarsi. Vedrai che non si accorgerà
della differenza.
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Giovanni sente uno scricchiolio dal piano di sopra, e chiude appena la porta, con Antonio immobile dietro la fessura. Il suo sguardo passa dall’orologio al calendario appeso sopra la scrivania di Lilith, che segna il quinto giorno della settimana. Ritira la porta verso di sé, e osserva i panni, poi il secchio vuoto. Il mare dietro Antonio è piatto come una tavola.
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GIOVANNI
Lilith sarà sveglia tra un’ora.
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Antonio prende il cesto di vestiti da terra e lo porge a Giovanni.
I granelli di sabbia cadono ai suoi piedi, spargendosi sul pavimento interno.
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ANTONIO
Vado e torno. Vieni con me?
Posso insegnarti un segreto o due
sulla pesca mentre andiamo.
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GIOVANNI
No. Devo spazzare.
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Scritto da Narce Eval