INT. EXT. AUTOMOBILE - TRAMONTO
KARINA (25) è al volante senza cintura, e canta seguendo il ritmo della radio. Sul sedile del passeggero, cintura allacciata, KASPER (26) osserva le piantagioni di mais dal finestrino abbassato.
Da lontano si cominciano a vedere delle abitazioni. Kasper abbassa il volume della radio.
KARINA
Duecento złoty per un tappeto.
Dovevi contrattare. Non abbiamo ancora
trovato tutto quello che ci serve.
​
KASPER
L'ha spolverato bene però, è come
nuovo. E ci ha regalato il battipanni.
​
KARINA
Guarda, eccone un'altra che svende.
​
KASPER
L'ultima, che si sta facendo buio.
​
La macchina svolta in un cortile dove è disposto un arredamento dall'aspetto antico. Lo zerbino è steso ai piedi di un letto con il materasso scoperto, che è fiancheggiato da due comodini: su quello di sinistra è piegata una coperta di lana colorata, dall'altro lato una lampada da terra è collegata ad una prolunga. A poca distanza un comò,
su cui poggia una scatola. Un tavolo da cucina separa l'angolo letto
dal divano e dalla poltrona, puntati verso un televisore. Dietro la poltrona c'è una credenza. Due orologi a pendolo e uno a colonna sono in piedi di fronte al garage.
​
KASPER
Lasciate ogni speranza...
EXT. CORTILE DI EMIL - TRAMONTO
Karina parcheggia nel vialetto. I due ragazzi scendono dalla macchina sbattendo le portiere. Kasper cammina tra i mobili, cercando il telecomando nei cassetti vuoti. Poi si siede sul divano e si accende una sigaretta. Sul tavolo nota un bicchiere di vetro con il fondo sporco, la bottiglia di liquore è ancora dentro la credenza. Karina struscia le scarpe sullo zerbino e si sdraia sul letto.
​
KASPER
Non hanno messo i prezzi.
Non è che ci siamo sbagliati?
​
Karina ride.
​
KASPER
Vado a vedere se c'è qualcuno dentro.
​
KARINA
Vieni prima a provare il letto.
Così poi scappiamo.
Con uno di quegli orologi.
​
Kasper si guarda intorno e spegne la sigaretta sotto al tavolo.
Raggiunge Karina e si sdraia accanto a lei.
​
KARINA
Ti piace?
​
KASPER
Questa volta non si sentono
le molle. E' comodo. Senza targhette
sarà più facile contrattare.
​
Karina si gira sul fianco e imprigiona Kasper con una gamba.
Portando un braccio sul suo collo, con la mano spinge il suo viso verso di sé per baciarlo. Kasper la resiste.
​
KARINA
Non sarebbe divertente?
KASPER
Dai. Alziamoci.
​
Karina fa scendere la mano fino al petto di Kasper, finché lui non la ferma e alza la schiena per mettersi seduto.
​
KASPER
Vedo se c'è qualcuno per il letto.
I tre orologi battono l'ora nello stesso momento.
​
KASPER
Io quegli orologi non li tocco.
​
Un uomo compare nel prato dietro ai mobili. EMIL (47) Cammina verso i ragazzi con una cassa di birre in mano.
​
EMIL
Credevo di aver sentito qualcuno.
Kasper scende dal letto sistemandosi la camicia, per stringere la mano a Emil. Karina rimane seduta, e guarda l'uomo che accende la luce della lampada. Ha la maglietta macchiata.
​
KASPER
Stavamo venendo a vedere se ci fosse
qualcuno. Quanto volete per il letto?
​
EMIL
(Riflette) Cinquecento złoty?
​
KARINA
E' molto bello. Ma pensavamo intorno
ai quattrocento.
EMIL
Quattrocento va bene. E vi do anche la
coperta. L'ha cucita mia moglie.
Apre una lattina di birra.
EMIL
Volete da bere ragazzi?
​
Karina guarda il bicchiere sul tavolo. Emil intercetta il suo sguardo e tira fuori la bottiglia dalla credenza con altri due bicchieri.
Versa il liquore marrone incurante di lasciare gocce sul legno.
Karina scende dal letto e si avvicina al tavolo, seguita da Kasper che guarda il mozzicone per terra.
​
KASPER
E per il televisore?
EMIL
Secondo te quanto?
​
I ragazzi si scambiano uno sguardo.
​
KARINA
Trecentocinquanta.
EMIL
Ve la do per duecento. Alla salute.
​
Emil alza il suo bicchiere. Kasper incerto guarda Karina.
​
KARINA
Solo un bicchiere.
I ragazzi afferrano i loro drink e bevono imitando Emil.
​
EMIL
Distillato personalmente nel garage.
​
Emil si siede sulla poltrona, e osserva Karina che cammina tra l'arredamento: apre il cassetto del comodino, ma non trova nulla; accarezza la coperta, poi apre i cassetti del comò. Infine si mette a guardare i CD posti nella scatola.
Emil tira fuori uno stereo da dietro il divano.
​
EMIL
Scegli qualcosa da ascoltare. Anche lo
stereo è in vendita. Dite un prezzo.
​
Apre un'altra lattina di birra e beve. Karina sceglie un disco e torna da Emil, che lo inserisce nello stereo e seleziona una traccia. Prende il bicchiere vuoto dalle mani della ragazza e le porge la sua birra.
​
EMIL
E' tutto in vendita.(Comincia a cantare)
​
KASPER
Vuoi qualcos'altro?
KARINA
(Guardando Emil) L'orologio a colonna.
Quaranta złoty
​
Emil sorride.
​
Kasper tira fuori il libretto degli assegni e comincia a scrivere.
EMIL
Perché non ballate?
KASPER
Non vogliamo disturbarla troppo a
lungo. Karina, hai tu le chiavi?
​
Kasper poggia l'assegno sul tavolo e Karina lo copre con il bicchiere del ragazzo, per passargli la sua birra.
​
KARINA
Restiamo un altro po'.
Abbiamo finalmente trovato un letto.
Festeggiamo.
KASPER
Se continuiamo non ce ne andremo più.
Emil alza il volume dello stereo e Kasper si lascia trascinare dai passi di Karina, che lo fa girare su se stesso. I due ragazzi continuano a bere mentre ballano nel vialetto.
​
KASPER
Abbassiamo il volume.
EMIL
E' il mio vialetto. Potete ballare.
​
Karina incoraggia Kasper a bere e ballare un'altra canzone.
​
KASPER
Mi gira la testa.
​
Karina lascia andare Kasper, che si stende sul letto. La ragazza allora sorride a Emil, e facendogli segno con le dita lo invita a ballare.
Emil si avvicina e lei gli mette le braccia intorno al collo.
Mentre ballano, Karina osserva le case dei vicini dietro le spalle di Emil.
​
KARINA
Non ti importa che ci sentano?
​
EMIL
Aspettano di sentire di nuovo qualcosa
da troppo tempo. Stasera per loro è
tornata la normalità.
KARINA
Lasciamoli ascoltare allora.
​
Karina poggia la testa sul petto di Emil.
Guarda Kasper addormentato sul materasso.
KARINA
Sei sempre così generoso?
​
EMIL
Ti piace il letto?
KARINA
Devi essere disperato.
La ragazza chiude gli occhi.
Quando la canzone finisce, Emil aiuta Karina a sdraiarsi accanto a Kasper. Copre i due ragazzi con la coperta di lana. Fa il giro del letto per togliere il cd, e si ferma a guardarli un momento prima di spegnere la lampada.
​
​
​
Scritto da Narce Eval,
adattamento da "Perché non ballate?" di Raymond Carver