Terzo occhio maschio
- roliimorw1
- 29 ago 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Lui se ne va via sempre nel pieno della festa, come Cenerentola. Perché le carrozze dei treni che lo riportano a casa si fermano a mezzanotte, e ripartono solo all’alba. Un quarto d’ora prima dell’ultima corsa lui parte; chissà quanta vita abbiamo perso in quei quindici minuti prima dello scoccare delle lancette. Sono delle lacune che io ho riempito con la mia immaginazione una volta rimasta sola nella stanza. Mentre il testo di ogni canzone d’amore mi parlava di lui, mi muovevo ancora stordita dalla serata di festa. Qualsiasi vestito indossassi era a terra, mentre nei miei calzini bianchi e le mie culotte nere di seta, con indosso solo una maglietta di quando ero bambina, mi liberavo in movimenti che non avevo la presunzione di fare davanti agli altri. Sorseggiavo bicchieri d’acqua ancora ubriaca di lui, sognando che si accompagnasse a me, nell’intimo della mia stanza. E nella spontaneità della dimensione onirica permettevo alla sua essenza fantastica di esplorare il mio corpo attraverso la realtà del mio tatto. La maggior parte degli uomini è attratta da donne che sono state amate da molti prima di loro. Ogni neo sulla mia pelle è lo sguardo perforante di un uomo. Lui era attratto da me perché non ero mai stata veramente amata prima. Rimanevo come lui mi voleva perché era tutta una proiezione, un’estasi invisibile. L’effetto che l’idea di lui creava dentro di me, rimaneva un momento privato. Per quanto possa essere acuto il sospiro di una donna, il mondo ne rimane indifferente.
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